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Google e Facebook sono amici, almeno tra gli strumenti di marketing

Google e Facebook sono amici, almeno tra gli strumenti di marketing

Meglio spendere su Google o su Facebook?

Dove concentrare le proprie risorse e strategie?

Google e Facebook sono amici, almeno tra gli strumenti più nel web marketing.

Non sappiamo se lo siano anche come aziende. Certamente sono rivali, in molti settori. Anche se non hanno lo stesso modello di business, hanno sicuramente molte aree di sovrapposizione.

Ma non è questo di cui vogliamo parlavi oggi.

L’argomento del post è, invece, la scelta delle corrette strategie di comunicazione.

Investo più su Google, su Facebook, su entrambi?

La risposta corretta, più generale possibile è: su entrambi.

Certo poi ogni attività ha le sue specificità, e allora si rivela che in quell’ambito uno particolare strumento funziona particolarmente bene. Ma non necessariamente meglio dell’altro. Semplicemente constatiamo che funziona.

Ciò, quindi, non implica, necessariamente, che l’altro vada eliminato dalle proprie strategie di comunicazione.

Recentemente, abbiamo notato una crescente perplessità, non tanto nello strumento in sé, ma nella corretta percezione degli obiettivi e di ciò che può realmente fare Facebook.

Viene spontaneo pensare che Facebook non faccia nulla, dal un punto di vista puramente “commerciale”. In parole povere, vi è la convinzione che Google faccia vendere Facebook no.

Il che in parte può anche essere vero, ma vendere non è mai frutto di una sola scelta e l’acquisto, anche se d’impulso, dal punto di vista del cliente non è (quasi) mai il risultato della ricezione di un solo messaggio, che magicamente si converte in azione, in un’acquisto, in una richiesta di preventivo, in un contatto.

Google è intrinsecamente più predisposto a vendere, perché le intenzioni dell’utente sono, nel momento in cui entra in contatto con i nostri messaggi, ben diverse da quelle di un utente Facebook.

    1. Su Google sto cercando qualcosa che ho già intenzione di acquistare. Cerco informazioni perché nella mia testa ho già delle idee.
    2. Potrebbe, in teoria, accadere la stessa cosa su Facebook: vado a cercare la pagina dell’azienda che produce proprio ciò che mi interessa.
      Ma, nella stragrande maggioranza dei casi, Facebook agisce sulla cosiddetta “domanda latente”: non ho una reale intenzione di acquistare in quel momento, ma sono incuriosito dal post Facebook che mi viene proposto e ancor più probabilmente dal contenuto di approfondimento, che troverò seguendo il link presente all’interno dello stesso post.

Quindi Facebook serve a farsi conoscere da chi ancora non sa che ci siamo, probabilmente nemmeno sa che esiste un prodotto che risponde proprio alla sua esigenza.

Serve soprattutto a costruire fiducia. Una fiducia basata sulla relazione.

È più probabile che acquistiate in un negozio sconosciuto nel quale entrate per la prima volta, o in negozio in cui andate da una vita, di cui conoscete perfettamente il titolare e il personale, e loro a loro volta conoscono voi, i vostri gusti, quello che vi piace di più?
Se acquistate di impulso o volete rifletterci un po’… se privilegiate il prezzo o la qualità.
Tutti elementi che, quando non si è instaurata una relazione, non possono ancora essere analizzati.

E allora…

Google per chi ha già una mezza intenzione di comprare il vostro prodotto, Facebook per iniziare a costruire un rapporto di fiducia con il vostro potenziale cliente.

Insieme, da buoni amici.

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