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Le campagne pubblicitarie e il Web: Facebook e Google ADS

Le campagne pubblicitarie e il Web: Facebook e Google ADS

Facebook è molto più di ciò che credi

“Io, a Facebook non mi iscriverò mai!”

“No, per un’azienda come noi Facebook non è proprio adatto”.

Affermazioni che capita di sentire. E che vanno ascoltate.
Approfondendo, si può scoprire, però, un nuovo punto di vista.

Facebook è anche uno strumento di Business

Facebook non è più un spazio dedicato allo svago personale, come davvero era alle origini.
I 200 milioni di iscritti del 2008, quando si cominciava a parlarne ed iniziava il boom, sono oggi 2 miliardi.

Facebook, tra una sua propria evoluzione e le numerose acquisizioni, è diventato, negli anni, un vero e proprio ecosistema.
Un universo composto dalle 2 app di messaggistica con il maggior numero di iscritti nel mondo (Whatsapp e Messenger).
Il secondo social più frequentato del pianeta (Instagram), più ulteriori app, tutte collegate tra loro (per la vendita dell’usato, per la ricerca di lavoro, ecc).

Facebook per le aziende e per la loro comunicazione è una piattaforma fondamentale, e imprescindibile. Sono davvero rarissimi i casi in cui si può davvero dire, con certezza: “Qui Facebook non serve”.
Lo sviluppo della sua piattaforma pubblicitaria, Facebook ADS, lo ha trasformato in uno degli strumenti più potenti ed efficaci disponibili sul mercato.

Uno strumento che ti permette di raggiungere potenziali clienti, anche quando non stanno cercando attivamente i tuoi prodotti o servizi.

I social media hanno un ruolo diverso dai motori di ricerca

Google intercetta la domanda consapevole, che si manifesta con una ricerca che l’utente fa digitando delle parole chiave.
La persona sa già cosa vuole e fa una ricerca sul web, per approfondire.
Per parlare a questo pubblico puoi utilizzare il posizionamento SEO del tuo sito, il content marketing e Google ADS.

Facebook e i social intercettano, invece, la domanda latente, basata sui dati sociodemografici, gli interessi e i comportamenti degli utenti.
Sulla base di un determinato profilo o comportamento all’interno o all’esterno di Facebook, può realizzare e proporre un messaggio pubblicitario su misura.

Facebook immagazzina dati sul comportamento degli utenti che navigano qualsiasi sito su cui è presente il suo Pixel di tracciamento, sfruttando la potenza del suo Machine Learning, un complesso algoritmo che analizza e interpreta questa sterminata mole di dati.

Un utilizzo etico dei dati che Facebook elabora

Non è superfluo dire, visto cosa è accaduto in un recente passato, che l’utilizzo di questi dati può essere fatto in modo etico, semplicemente per proporre ad ogni utente il contenuto che gli interessa realmente.

Vi piacerebbe ricevere pubblicità sul cibo per gatti, se siete allergici al pelo di gatto e considerate la presenza di un animale, nelle vostre case, una scocciatura?

O i post di una location per matrimoni, se avete appena divorziato? O una succulenta ricetta per fare gli hamburger, se siete vegetariani?

Se il contenuto che proponiamo è di qualità, non stiamo manipolando nessuno. Semplicemente intercettiamo il pubblico giusto, al momento giusto.

È quando il contenuto è già intrinsecamente manipolatorio, o peggio, è del tutto inventato (le famigerate fake news), che il pericolo dell’utilizzo improprio di una simile molte di dati è reale.

Ma sarebbe come dire che un’automobile è pericolosa in sé, perché potenzialmente può causare incidenti e investire le persone.

Non pensare a una compagna pubblicitaria composta solo dal “metto in promozione il mio post”, perché in quel caso stai considerando solo una piccola parte della piattaforma, il suo rappresentante per eccellenza, che è il newsfeed. Quello che vedi appena entri in Facebook e inizi a scorrere tra i numerosi post di amici, delle pagine che segui, delle inserzioni pubblicitarie, appunto.

Il newsfeed è solo uno dei tantissimi punti di contatto (touchpoint) con cui puoi incontrare il tuo pubblico per la prima volta, o approfondire il dialogo e iniziare a creare un rapporto, che dura nel tempo.

Le campagne Facebook ADS, vanno considerate all’interno di un paniere più ampio di strumenti.
Come ha visto sopra, ogni strumento fa una cosa diversa e parla a un utente specifico o lo intercetta in un momento particolare del suo processo di acquisto (che non è un atto immediato e istantaneo, ma è, appunto, un processo.

Le campagne ADS rappresentano, allo stesso tempo, un ottimo punto di partenza, se non hai ancora iniziato a promuovere in modo professionale, la tua attività online.

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