Parole chiave, argomenti correlati, intenzioni di ricerca dell’utente
- Fase di brain-storming, di dialogo con il cliente, di raccolta di informazioni e di indizi.
- Individuiamo una query generica di riferimento, quella che consideriamo la principale.
- Inseriamo in Google in modalità in incognito, senza aver effettuato il login, e prendiamo il primo sito, che rappresenta, con buona approssimazione, il sito più autorevole, nella nicchia di mercato che stiamo analizzando.
- Copiamo l’URL di questo primo risultato e inseriamolo in SEO Zoom
- Visualizzeremo una lista di query pertinenti alla ricerca, che servirà per costruire l’analisi delle parole chiave.
- Scopriamo le intenzioni degli utenti: una query come “macchina fotografica prezzi”, ci dirà in modo chiaro che gli utenti stanno cercando di capire il costo medio del prodotto
- Puoi raccogliere in forma di elenco, con Excel, o meglio ancora, inserire in un grafico, una mappa mentale, catalogandole:
– avremo keyword generiche collegate alle caratteristiche del prodotto
– alle marche
– ai prezzi
– e quelle informazionali (es. dove si compra, quanto costa)
Con la ricerca “macchine fotografiche”, otteniamo informazioni come “macchine fotografiche digitali, “macchina fotografica prezzi”, “macchinette fotografiche”, “fotocamera gratis”, “offerte macchine fotografiche”
Si conclude qui la prima fase dell’analisi
Passiamo alla seconda fase
- La seconda fase inizia inserendo la parola chiave in SEO Zoom, selezionando “keyword research”, e la voce “keyword infinity”
- Come dice il nome, lo strumento ci fornirà una marea di risultati: quasi tutto quello di cui abbiamo bisogno può essere estrapolato da qui.
- Ci offre anche una suddivisione tra query informazionali e query transazionali (vedi oltre per un approfondimento)
- I dati sui volumi di ricerca, sono più precisi in Google ADS, che in SEO Zoom, per cui li analizzeremo più avanti con “lo strumento parole chiave di Google”.
- Per il momento arricchiamo il nostro grafico/mappa mentale con tutte le nuove idee
Tipologie di ricerche
Ogni utente, quando fa una ricerca su Google ha in mente un obiettivo, anche quando non ne è perfettamente consapevole.
Possiamo individuare, in questo modo, i search intent gli intenti di ricerca, in base alla ragione che spinge a digitare una query: il bisogno e la necessità, in quel momento, di ogni utente.
Query informazionale
L’80% delle ricerche su Google appartengono a questa tipologia.
Dal punto di vista del marketing, hanno valore medio basso, perché corrispondono a bassi livelli di conversione. L’utente si sta informando, non ha ancora intenzione di comprare.
Query transazionale (o commerciale)
Fornisce quella tipologia di risultati che permettono di compiere azioni online ma anche offline.
es. “casco moto”
- acquistare un prodotto direttamente, se parliamo di un e-commerce
- scoprire dove si mangiano i “migliori tortellini”
- richiedere un preventivo
- abbonarsi a una rivista
- scaricare un gioco o un’app
Query navigazionale
Sono le più remunerative, ci forniscono anche informazioni sullo stato di salute del brand.
Sono quelle in cui l’utente esprime la chiara intenzione di recarsi in un sito determinato e specifico: es. “mobili Ikea”.
L’utente che effettua una ricerca di questo tipo è, nella maggior parte dei casi, molto prossimo all’acquisto.
Query miste
Esiste un intenti di ricerca “misto”, un mix tra il transazionale e l’informazionale.
Sono quelle query caratterizzate da alcuni termini trigger, parole che ricorrono in questo tipo di ricerca, che sono la “spia” delle intenzioni dell’utente.
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