The Game è un libro davvero denso di un contenuti.
Un libro di 300 e rotte pagine di riflessione sulla rivoluzione digitale.
La prospettiva ovvia e ricorrente, con cui guardiamo la velocissima evoluzione della tecnologia di questi anni, viene rovesciata; la domanda non è cosa fanno tutti gli strumenti digitali alla nostra mente, ma quale mente ha avuto bisogno di creare questi strumenti e queste app che ormai hanno colonizzato ogni minuto della nostra vita.
Quella che stiamo vivendo, in costante e rapida evoluzione, non è solo una rivoluzione tecnologica fatta di nuovi oggetti, ma il risultato di una rivoluzione, o meglio ancora, insurrezione mentale. Chi l’ha innescata – dai pionieri di Internet all’inventore dell’iPhone – aveva in mente un’idea affascinante, innovativa e selvaggia: rendere impossibile la ripetizione di una tragedia come quella del Novecento.