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Tutto ciò che esiste comunica

Tutto ciò che esiste comunica

Comunicare v. tr. e intr. [dal lat. communicare, der. di communis, “comune”.] Comunicare quindi è rendere comune, far conoscere, far sapere.

Paul Watzlawick, psicologo e filosofo, esperto di comunicazione, afferma: “Non è possibile non comunicare”.

“La comunicazione è manifestazione di vita. La vita contiene in sé il divenire, che è cambiamento, diversità dal prima e dal poi. Tutto ciò che esiste comunica perché vive.
La vita è energia, spirito, soffio. Preziosa. È in noi, è intorno a noi. Sempre. Ovunque.”

tratto da: http://www.comunicazionenaturale.it/lacomunicazione.html

Le persone utilizzano le parole per comunicare: un linguaggio astratto, concettuale. Spesso il linguaggio è tecnico e specifico per settore (sigle) o convenzionale (lingue diverse, anche nella grafia).

Noi umani utilizziamo, in modo meno consapevole, anche altri tipi di linguaggio: corporeo, emozionale, mentale (immagini).

Gli assiomi della comunicazione furono elaborati dalla scuola di Palo Alto (California), di cui uno dei maggiori esponenti fu, appunto Paul Watzlawick.

Il 1° assioma della comunicazione afferma che: è impossibile non comunicare. In qualsiasi tipo di interazione tra persone, anche il semplice guardarsi negli occhi, si sta comunicando sempre qualcosa all’altro soggetto.

Come abbiamo scritto in un precedente post: Comunicare è inevitabile. Esprimersi è un’esigenza che deve essere regolata dalla nostra capacità di valutazione. “L’80% del successo consiste nell’esporsi”,  citando una famosa frase di Woody Allen. Comunichiamo in mille modi diversi, mettendo un like, lasciando un commento o scrivendo un post. Comunichiamo anche quando non facciamo nulla, evitando di postare o di prendere posizione.”

Il 4° assioma si sofferma, poi, su diversi tipi di comunicazione.

La comunicazione avviene attraverso i canali verbali e non verbali. Il primo utilizza modalità digitali, il secondo criteri definiti analogici. 
Le modalità digitali sono basate sulle parole. Quelle analogiche sulle immagini e i segni, tutto ciò che è non verbale.

La digitalizzazione, la rivoluzione tecnologica che viviamo, ha reso forse più confuse queste categorie: immagini e suoni, oggi, sono memorizzati e trasferiti in modalità digitale. Che sembrerebbe l’esatto contrario dell’enunciato dell’assioma! Cerchiamo di non farci confondere a andiamo oltre…

Per comunicare in modo efficace, occorre ricordare che esistono regole comunicative universalmente prefissate. È importante saper ascoltare in modo attivo i propri interlocutori, prestando attenzione alle loro modalità espressive verbali e gestuali.
Nella comunicazione online, che è spesso bidirezionale (i commenti sui social o sui blog, per esempio) questo schema del mondo reale viene replicato, tramite la tecnologia.

Dalla comunicazione di massa alla comunicazione relazionale

Siamo abituati, nel marketing, alla comunicazione di massa, caratteristica della pubblicità tradizionale: un messaggio significativo e unidirezionale a un pubblico indifferenziato.
Nella comunicazione online possiamo inserire, finalmente, elementi di comunicazione relazione o interpersonale: parliamo, se non proprio a quella persona specifica, almeno a una precisa categoria di persone.

Un’immagine sciatta, scattata in fretta, pur di far vedere a tutti i costi il nostro prodotto, termini generici e “sovraesposti” come migliore, leader, imperdibile, unico, dinamico… Sono tutti segnali non verbali (analogici se vogliamo) o digitali, che sono fondamentali per una comunicazione che coinvolge e rende partecipi i nostri interlocutori.

La coerenza della comunicazione in tutti i suoi aspetti

Allo stesso modo, la mancanza di coerenza tra ciò che si dice e come si agisce è un problema serio nella comunicazione. E crea danni irreparabili, se stiamo facendo anche di noi stessi un brand.

“Tutto comunica”, è il primo assioma della comunicazione.
Discettiamo su font, loghi e colori delle grafiche, su canali, messaggi e budget e poi non mostriamo gentilezza, disponibilità e capacitò di ascoltare. Non funziona.
Pontificare a destra e a sinistra di Personal Branding e poi perdere la testa sui social o nella realtà, in discussioni feroci è assurdo.
Troviamo che sia fondamentale provare ancora una volta a spiegarlo.

Tutto comunica, quindi la strategia di comunicazione deve essere studiata in tutti i suoi aspetti: parole, segni e immagini. Non conto solo ciò che si vede, conta ciò che si “sente”, ciò che, appunto, comunichiamo. In ogni canale, con ogni messaggio, con ogni strumento.

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